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MARATONA DLES DOLOMITES: 7 luglio 2024, La Villa (Bz)

I paesaggi e i passi dolomitici accompagnano l’intero evento ciclistico nella regione dolomitica Alta Badia tra salite mozzafiato e discese adrenaliniche. Sono il sale di tutti e tre i percorsi che puoi affrontare nella manifestazione, la classica granfondo della Maratona, e due distanze più brevi, i percorsi Medio e Sellaronda. Tutti e tre partono da La Villa e terminano a Corvara in Badia.

Percorso Maratona: 138 km, 4230 metri di dislivello; Percorso Medio:106 km, 3130 metri di dislivello; Percorso Sellaronda: 55 km, 1780 metri di dislivello. Si parte tutti da La Villa, suddivisi in gruppi in base ai propri tempi nelle quattro edizioni precedenti e al tipo di iscrizione. Per tutti i gruppi le griglie di partenza aprono alle ore 5.30 e chiudono alle 6.15.

Presenti per l’XC TEAM alla griglia di partenza: Gian Andrea Crismanich e Andrea Scarabat. Sia Gian che Andrea hanno trasmesso le loro impressioni che pubblichiamo di seguito:

Così Gian Andrea descrive la sua eseperienza: ” LA MIA MARATONA; cosi l’ho chiamata ed è iniziata il giorno nel quale sono stati pubblicati i nomi dei sorteggiati, seguita subito con la solo parola che mi è venuta a mente: PANICO !!!!

Perche son stato ripescato dall’ edizione precedente quindi saremo solo io ed Andrea Il PANTA, ormai lui ormai veterano di partecipazioni, in griglia a La Villa a luglio 2024 .

Confidavo  poi  in qualche cambiamento nei ripescaggi ulteriori, sempre ” per far clapa XC TEAM ” ma cio non avviene …. il tempo poi passa e bisogna mettersi sotto per organizzare tutta la logistica e prepararsi  almeno al minimo sindacale per sopravvivere al Medio di 106 km e 3300 disl. che gia avevo pensato di portare a termine.  

Quindi  si iniziano a cercare sistemazioni per dormire in zona, sarà facile  ed agevole quasi  scontato tanto mancano ancora oltre 7 mesi ma … le risposte non tardano ad arrivare : il  ritornello “siamo gia sold out per quella settimana” diventa un mantra ripetuto più voltee non fa altro che aumentare lo stress… ed il fastidio ma tant’è gli allenamenti devono iniziare anche perchè da un anno che praticamente non tocco bici  .. Schede sui rulli alla sera, fuori piove ,fa freddo, uscire neanche a pensare, si va in montagna a sciare, la vita e gli impegni si susseguono frenetici, le settimane scorrono, arriva marzo con il momento di decidere se pagare regolarizzando l’iscrizione. Ormai è fatta, per cosi dire … dubbi , problemi , incertezze … in fin dei conti l’importante è partecipare, non vado per far classifica ma bisogna comunque impegnarsi, ed alla fine confermata la griglia, albergo, caricati i bagagli, è gia ora di partire per la Val Badia. Il tema di quest ‘anno è la MUTATIO, il mutamento, ovunque si respiri senti un’ aria di cambiamento anche se tanti pensieri si accavallano  un mix che vorresti condividere con qualcuno, anche per stemperare  la tensione che inevitabilmente stai provando dentro te stesso.

Il sabato, vigilia del grande appuntamento, si prova a muover le gambe ed il Passo Campolongo è li ad aspettare; Ma che ci faccio qua ?? Gambe dure, di legno, fiato corto, il Garmin fa le bizze, stress, poi incontri altri amici triestini e ci si scambia i saluti, qualche battuta, le certezze, i dubbi poi un giro al villaggio Maratona finalmente ti rilassa ed arriva la consapevolezza che quello che potevi fare l’hai fatto.                   SEI QUA PER DIVERTIRTI, IL RESTO NON CONTA .

Una cena regolare, tutto pronto sulla bici, numeri, chip, gel, smanicati, ma domani il meteo come sarà??

Una notte di sonno tranquillo che però porta pioggia sul percorso ed alle 4.00 della mattina qualche dubbio sale. Colazione e via vestirsi che la griglia Castelli ( 4 ) ti aspetta alle 6.00, assieme a qualche migliaio di ciclisti. La solita attesa, elicotteri intorno, musica e saluti sui megafoni di personaggi sportivi , l’alba è sempre magica in Badia anche se oggi le nuvole son piu compatte ed il sole non si fa vedere , sei in un evento Mondiale ,

quindi finalmente alle 6.30 si … parte , a piedi .

Ci vorrà ancora un po per tagliare la partenza alle 6.56 tra la folla festante ed allegra, come lo siamo pure noi su queste 2 ruote salutati dalla Gran Risa, pista regina peri gigantisti del Circo Bianco  

I km passano in gruppo, si va, si pedala, la tensione scende  invece la strada inizia a salire, il Campolongo stavolta scorre leggero

e siamo gia allo scollinamento e via con cautela giu verso Arabba, che tanto  il Pordoi  è li che ci aspetta. Ma ovviamente il meteo è quello che è, quindi, nebbia novembrina, strada umida, qualche goccia di pioggia  ed il serpentone di 8000 partecipanti  a dar colore a questa grigia atmosfera che ci circonda scorre su per i tornanti amichevoli della salita. Poi la nebbia passa e lo spettacolo è quello che tutti gli appasionati di montagna conoscono. Il Pordoi è la che ci aspetta, i bastioni del Sella si fanno ammirare al suono imperioso dei corni da montagna.

il profumo del caffe che i bar sfornano per i turisti, il tempo di mangiare un gel e mettersi lo smanicato e via in discesa,  stavolta  veloce anche se trafficata ed il bivio per  il Passo Sella ci aspetta tra qualche km,  dopo un veloce cambio di pedalata si è gia su per la salita con un respiro un po piu profondo e qualche occhiata attorno, il passo  Sella ci accoglie sempre con qualche refolo di  vento ma il Sassolungo e Sassopiatto sono lì davanti, la fatica non si sente, ed ora dopo qualche bel respiro profondo,  bisogna spingere in discesa su strada biliardo perfetta che accuiscono. le sensazioni di benessere  attorniati da uno spettacolo indescrivibile  che però non ti deve far distrarre anche se vorresti fermarti ad ammirare il Pian de Gralba, le pareti del Sella ed i suoi canali ripidi, anche solo per quei colori stupendi delle rocce illuminate da i raggi di sole ..

Il serpentone colorato sale al ristoro sul Gardena, un boccone veloce , 2 sorsi di Sali e e CocaCola e via, mentre tanti altri fanno festa tra le fisarmoniche e la banda, ma per me non c’è tempo da perdere.

Corvara arriverà veloce, salutandomi con il sole, penso tra me “quasi quasi mi fermo “   No! Ti dice la vocina, si prosegue per il secondo Campolongo, abbiamo un obiettivo e tutto procede bene.

Inizia un altra gara o avventura. Ti senti rincuorato, le gambe girano, sei motivato e hai solo da pedalare, guardare a non far fuorisoglia e dar uno sguardo ogni tanto ai boschi che gia conosci della zona. Sei felice !

Peccato però che a metà salita arrivi la Pioggia, stavolta quella vera, insistente, copiosa, quasi beffarda e non uno scroscio come quelli finora incontrati . . Mantellina pesante che non togli più, ormai sei ad Arabba dopo la discesa fatta con cautela e continua a piovere, cavolo se piove sempre di più, fa freddo, tira vento, sei tutto bagnato, la strada poi è un rivolo con pozze e ruscelli che l’attraversano da parte a parte. E’ il momento di pensare al ritiro ? E poi ? Non esiste ! E comunque sei in ritardo per tale scelta. In salita fin sul Falzarego avrai caldo quindi pedala!  In scia d’altri concorrenti, da solo, supera, vai, non far raffreddare le gambe ma soprattutto la testa! In fin dei conti “ il ciclismo è uno sport di merda !!”” , ci pensi e ..sorridi tra te e te , quindi prosegui veloce.

 Al cancello per il Lungo della Maratona, a Cernadoi, nessun dubbio, gira a sinistra e stai sereno. Sarà lunga fin sul Falzarego, senti pesanti quei 10 km ma qualche saluto e chiacchera, una battuta qua e la e si va avanti  che tanto si arriva in cima poi il ristoro ti rigenera nonostante le nubi ed il vento che prosegue incessante.

Incontri quelli del Lungo che stanno salendo lungo la strada  dopo aver pedalato sul Giau sotto l’acqua incessante e pensi che alla fine finora stai andando bene ed hai fatto l’unica scelta sensata che avevi da fare in queste surreale e magica  giornata. Il Valparola è quasi una formalità:

Poi la discesa verso San Cassiano e La Villa scorre veloce anche se la strada non è messa bene a causa dei lavori e della pioggia che non ci molla da parecchi km. .

Il Mur del Giat a La Villa è uno scherzetto dell’ Organizzazione e l’affronti con la consapevolezza che….

NON DEVI MOLLARE FIN IN CIMA !!!

e poi  cosi fin a Corvara, con tutto quel poco che ancora ti è rimasto nei muscoli, dai tutto perchè sai che l’ha quasi fatta, sei contento e hai ancora la forza per recuperare altre posizioni fin sul traguardo.

Eccola ora è finita l’avventura, 6.50 H dalla partenza. Tanto tempo ? Troppo ? Si boh, forse, ma chi se ne frega ! Pure la pioggia ed il freddo hanno voluto far da contorno e rendersi protagonisti  per non farti mancare nulla a te e sui volti e nelle sensazioni di tutti i ciclisti.  Ci dovevano essere in questa edizione “speciale “ notoriamente sempre sollegiate e chiaramente immancabili per come era iniziata la mia strampalata avventura, MUTATIO docet.

Bisognava esserci ! Andava fatta, chiuderla e finirla al di la del tempo impiegato ma con la medaglia al collo di Finisher, magari a piedi, visto quanto, troppo impegno e sacrificio aveva comportato per me nei mesi precedenti ma … Che Spettacolo, ne valeva la pena veramente !

Ero scettico per tanti motivi: il prezzo dell’iscrizione, per la preparazione, per la fatica che mi attendeva, per l’ impegno richiesto e profuso, e quanto mi ha accompagnato privatamente in questi mesi, ma è stata una bellissima occasione di cambiamento  che andava vissuta per tutte le sensazioni impareggiabili che mia ha donato e che conservo piacevolmente.   

L’ottima organizzazione, rodata da tutte le edizioni precedenti, le strade chiuse al traffico, soprattutto ai ristori trovavi  i sorrisi dei bambini che ti porgevano da mangiare e bere, per il loro modo di far festa ed esser parte di questa festa, gli sguardi  scambiati con gli altri partecipanti, le chiacchere, le montagne, ed alla fine pure il maltempo, il freddo la pioggia, la nebbia ed il vento, l’hanno reso magica e speciale per me.

Viene voglia di rifarla, poi chissà quando sarà, perchè ha regalato qualcosa di veramente  Bello. Ed ora, dopo aver lasciato passare un po di tempo, da solo, mi dò una pacca e mi dico un meritato, Bravo Gian. 😊

Clicca qui per il video dove ci sono io.

Così Andrea invece ci descrive la sua maratona:

Viola!

Ebbene si, già diversi mesi prima del suo svolgimento appariva certo che il colore della maratona 2024 sarebbe stato il viola.

Perfetto, avevo pensato subito. Se la maglia sarà viola, considerato che ho le bici nere e la lucina già ce l’ho, non mi mancheranno che le tendine ed una croce bianca sotto la sella…. (che poi l’alabarda Wilier vista da lontano un po’ la ricorda)

Poteva il colore viola portare fortuna? Chiaro che no!

Oltre al distacco della retina e le consuete traversie cardiache nei mesi precedenti, le previsioni meteo della vigilia annunciano pioggia…

La notte prima della gara alle due diluvia, ma il tema della manifestazione quest’anno è “Mutatio”

E infatti al momento di andare in griglia le condizioni meteo sono mutate, non piove, è nuvoloso ma non piove e la temperatura è gradevole.

Pronti, via! Il Campolongo scivola via che è un bell’andare, senza intoppi e senza sforzi eccessivi. Due goccioline di pioggia, due di numero, a metà salita non creano alcun fastidio, la nebbia e nubi basse sopra Arabba, unite al consueto traffico, inducono invece alla prudenza nella prima discesa.

E’ il momento del Pordoi, da sempre per me l’ascesa più ostica. Quest’anno invece mi viene quasi facile e quasi mi sorprendo di me stesso. Una, una sola goccia di pioggia caduta durante i nove chilometri di scalata non ha impedito alla strada di asciugarsi e così anche la discesa verso il Sella è come sempre piena di buche ma non è mai davvero pericolosa o scivolosa e stavolta le nuvole ci risparmiano anche il fastidio del continuo cambio di luce tra tratti soleggiati ed altri in ombra.

Affronto quindi il Sella agilissimo, ma proprio agile agile ricorrendo financo, nei punti di massima pendenza, al 34 posteriore furbescamente montato qualche giorno prima della gara (nel periodo post operatorio avevo fregato dalla bici della moglie la sua ruota così equipaggiata da sempre e mi ci ero talmente abituato da allestire alla fine anche la mia allo stesso modo). La discesa è bella e veloce come sempre ed ormai si sente profumo di traguardo.

Confortato dalla consapevolezza di aver staccato tempi migliori degli anni precedenti In tutti i segmenti, inizio il Gardena baldanzoso e invece “Mutatio”… ben presto la preparazione “affrettata” (fino al 23 aprile ero stato quasi ai box) presenta il conto, le gambe si fanno pesanti, il motore si ingolfa, non riesco ad essere “cattivo” come vorrei. Poco male perché la salita è corta e caratterizzata da un lungo tratto pianeggiante dove, sebbene non riesca a spingere come al solito, recupero almeno un pò. Alla fine, scollino un minutino più lento dell’ultima volta e via, in picchiata verso Corvara, stanco ma ancora sufficientemente lucido da evitare un malcapitato concorrente che si spalma sull’asfalto proprio davanti a me appena prima di un tornante.

Finita! Sei minuti meglio dell’anno scorso, non male. Ancora una volta “Tempus fugit Panta manet”

Pubblicato il Avventure, Gare bds

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