Organizzata da Bike Soul SSDrl, anche quest’anno si è svolta dal 10 al 12 maggio la Carso Trail una “no border bikepacking adventure”. Partenza fissata a Fogliano Redipuglia (GO), si percorreranno due nazioni, passando per le falesie a picco sul golfo, per le lande brulle e spietate dell’Altopiano, per le verdi colline della Goriška, fino alle misteriose foreste dell’entroterra. Un percorso che quest’anno si presenta per la prima volta in tre differenti versioni: Classic (340 km con 6.000 m dsl+), Fast ( 200 km con 3.500 m dsl+ ed Adventure (da 300 a 450 km e dsl a proproa scelta). Mentre per Classi e fast i percors sono rpestabiliti nell’Adventure vengono forniti 15 way point e ognuno sceglie la strada che ppreferisce-
Per la nostra squadra erano presenti: Giuliano Koren, Enzo Federico, Alessandro Casale e Diego Roveri.
Così l’instancabile Giuliano ha voluto raccontarci la sua incredibile esperienza inviandoci anche delle foto: Quest’anno la mia Carso trail è stata molto diversa dall’edizione del 2023: il meteo è stato decisamente favorevole, temperature miti e sole in abbondanza. Niente a che vedere con il tempo pessimo e il freddo pungente dell’anno scorso. Oltre a ciò ho optato per una versione “più comoda” prenotando con anticipo una stanza nel paese di Cerknica per fare tappa nella notte tra venerdì e sabato. Stavolta il sacco a pelo e il materassino sono rimasti a casa.
Solo 4 ciclisti dell’XC team hanno partecipato all’edizione 2024: l’Imperatore Enzino, il compagno di merende Casale e il sior Roveri con consorte hanno optato per la versione “fast” del trail, mentre io ho scelto, sin dall’inizio, di dedicarmi alla “classic” in solitaria.
Nonostante le mie iniziali preoccupazioni, posso tranquillamente ammettere che è stata una bellissima avventura, differente ma altrettanto emozionante e intensa. Affrontare il percorso da solo mi ha permesso di mantenere il mio ritmo, decidendo autonomamente quando fare delle brevi pause. Le soste sono state rare e veloci, al massimo 10-15 minuti, poi di nuovo in sella a pestare sui pedali. Il primo giorno è stato davvero faticoso: dopo l’unico check point/ristoro di Cepovan sono iniziate le salite estenuanti e infinite, una dopo l’altra, inarrestabili. Dopo 11 ore e mezza di pedalata praticamente continua, sono finalmente arrivato a Cerknica intorno alle 20, dopo 176 km e 3600 m di dislivello. Ad attendermi nella struttura, un bel pasto caldo, delle immancabili birre, una doccia calda e un letto. Niente male l’opzione “trail comodo”!
Alla mattina di Sabato ero già in sella alle 6. Inutile dire che la sensazione di pedalare in queste prime ore della mattina è meravigliosa. Aria frizzante, luce spettacolare, nessuno in giro, solo tu, la tua bicicletta e i tuoi pensieri, mi vengono ancora i brividi a ripensarci! Anche nel secondo giorno di trail ho fatto pochissimi stop. Ho quasi sempre mangiato mentre pedalavo, mai mollato il ritmo, testa bassa, sempre. Questo approccio mi ha ripagato con un inaspettato undicesimo posto: mai avrei creduto di finire così in alto nella classifica. Sono veramente molto felice della prestazione, di come ho affrontato il percorso e di come ha reagito il mio fisico!
Devo anche ringraziare il mio compagno di merende per la splendida sorpresa: stavo scendendo dal sentiero che dal monte Belvedere Rai porta all’obelisco di Opicina. Tutto d’un tratto, a fianco del sentiero, vedo sbucare una mano con una bottiglia di Coca Cola da un cespuglio. Il buon Alessandro, oltre alla bevanda zuccherina ben ghiacciata mi ha anche consegnato un tramezzino tonno e uova per ritrovare l’energia giusta per lo sprint finale. Solo grazie a lui ho saputo di essere in una buona posizione. Questa inaspettata notizia mi ha dato un ulteriore slancio e ho “pestato come un fabbro” fino al traguardo, che ho tagliato dopo un totale di 19 ore di pedalata, viva!