Domenica 2 agosto si è svolta l’undicesima edizione della gara di mountain-bike a coppie più impegnativa delle Dolomiti. 110 coppie hanno preso parte a questa gara. Presenti anche molti Team Elite come la SOUDAL LEECOUGAN RACING TEAM, la KTM-PROTEK-, la ASD SALESE FACTORY TEAM, la BOTTECCHIA FACTORY TEAM, la FUN BIKE-CUSSIGH BIKE, la PIRAZ COACHING MTB RACING TEAM, la NEW BIKE 2008 RACING TEAM e la WILIER 7C FORCE. Ai ranghi di partenza era presente anche Leonardo Paez del team GIANT POLIMEDICAL, campione del Mondo UCI 2019 di MTB Marathon.
Va precisato che il Comitato Organizzatore (A.S.D. Spiquy Team) ha allestito l’evento seguendo le linee guida della FCI ha agito nel completo rispetto delle normative vigenti in termini di Covid-19 e nella piena ottemperanza di tutti gli obblighi legati alla sicurezza e alla sanità sia dei partecipanti sia di tutti coloro che saranno impegnati nella manifestazione.
Due i percorsi dove saranno previsti alcuni cancelli tassativi: la Classic di 33 km e 1700 m dsl+ e la Special 2.0 Marathon di 65 km e 2800 m dsl+. Inoltre un percorso non competitivo per e-bike.
A rappresentare la nostra squadra sui 61 km e i 2500 m di dislivello della Special 2.0 Marathon la coppia Carlo Marsi e Ivano Tomainu.
È lo stesso Carlo a raccontarci che il percorso, dimostratosi piuttosto impegnativo già negli anni passati, quest’anno è stato reso ancor più duro sia per l’abbondante pioggia caduta nella notte che ha preceduto la gara, che per la variante di percorso introdotta per portare la lunghezza complessiva del tracciato attorno ai 65 km con 2800 m circa di dislivello.
Anche Ivano sottolinea, all’ufficio stampa J dell’XC Team, che la gara, in seguito al diluvio della notte del sabato e alle condizioni meteo della mattinata, è stata molto più impegnativa e sfidante di quello che si poteva prevedere.
I nostri due atleti, presenti in griglia dalle 8.30 del mattino, erano preceduti da numerosi atleti Elite, presenti in gara. Tutti però concordi nel darsi battaglia sulle dure salite del Comelico e sulle discese tecniche che scendono dal Monte Spina e dal Monte Quaternà e che hanno caratterizzato il nuovo percorso di gara.
Il tracciato presentava lunghi single track, vari sterrati e un paio di tratti in asfalto. Durissime le salite al Monte Zovo, al Monte Quaternà e al Monte Spina con pendenza max del 30,6% e pendenze media del 8,8 %, seguite da discese altrettanto impegnative e tecniche, che vengono affrontate con maestria e professionalità da Carlo e Ivano.
Carlo ci fa notare che grazie alle modifiche apportate al percorso, la spettacolarità delle vedute sulle montagne e vallate circostanti è stata resa ancor più maestosa ed emozionante, in quanto si è potuti transitare sul versante opposto a quello classico di salita al Quaternà, offrendoci al contempo diversi tratti di continui sali-scendi molto tecnici e divertenti ma per nulla facili. Il fango ha fatto poi la sua parte a rendere il tutto un po’ più complicato, ma senza compromettere più di tanto la tenuta dei tratti in discesa che erano, come da tradizione, “cattivi” ma adrenalinici. Nel complesso, quindi, percorso effettivamente sì molto duro, ma molto completo e ricco di emozioni.
Un atleta del team “Ottavio Botttecchia” è stato trasportato in elicottero all’Ospedale di Belluno per i traumi riportati in una rovinosa caduta in una discesa dal Col Quaternà.
Dopo 40 km e tante salite durissime Ivano è stato vittima dei crampi che poi non lo abbandoneranno fino alla fine della gara, da lui stesso definita “durissima”, e che non gli hanno permesso di affrontare in serenità l’ultima discesa.
La classifica finale vede i nostri atleti 89 assoluti con un tempo di 5:28:31.
Ivano, oltre agli organizzatori della competizione dedica: “un grande applauso al suo compagno di squadra, che si è visto sfilare da metà del parterre senza poter replicare come avrebbe invece potuto fare. Grazie Carlo”.
Anche Carlo desidera: “ringraziare Ivano, il mio compagno di team, che mi ha permesso di partecipare a questa manifestazione a cui ci tenevo molto, anche per dare un segno di sostegno al gruppo organizzatore e al loro coraggio di mettere su un evento del genere nonostante il periodo che stiamo attraversando. Unico grosso rammarico il fatto che non si sia potuto godere appieno il percorso di gara in se e gli scorci che lo stesso ci ha offerto in più parti, sia a causa delle condizioni meteo non perfette, sia per la fatica con cui ha affrontato l’ultima parte di gara, ammirandone al contempo la sua tenacia e perseveranza!”